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1975 | Documento di scioglimento del Collettivo Operaio (Foglio di informazione n°4. P.d.U.P)

1975 | Documento di scioglimento del Collettivo Operaio (Foglio di informazione n°4. P.d.U.P)

1975 | Documento di scioglimento del Collettivo Operaio (Foglio di informazione n°4. P.d.U.P)
"Documento di scioglimento del Collettivo Operaio"
-bollettino, P.d.U.P., dicembre 1975
1975 | Documento di scioglimento del Collettivo Operaio (Foglio di informazione n°4. P.d.U.P)

Fondo Stefano Santini

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P.d.U.P., Foglio di Informazioni n°4, 1975, pp. 1-2

 

Documento di scioglimento del Collettivo Operaio

 

Nelle assemblee del 15 e 19 Novembre il Collettivo Operaio ha deciso il proprio scioglimento. A questa decisione si è giunti dopo un periodo di discussioni e anche di polemiche sul ruolo attuale del Collettivo e sui rapporti con il PdUP, che da tempo si presenta come la forza politicamente e ideologicamente più vicina alla nostra esperienza. Il lavoro svolto negli ultimi mesi sotto la sigla unitaria Collettivo-PdUP è stato notevole e positivo, ma spesso questo accostamento tra una organizzazione locale di base e un Partito ha creato equivoci e di conseguenza incomprensioni fra i compagni militanti.

Si è così sentita l’esigenza di una discussione aperta e di un chiarimento profondo che ci aiutasse a superare gli equivoci e a ritrovare il massimo di energie per affrontare i grossi problemi che emergono dal movimento di classe.

Al termine del lungo dibattito è uscita dall’Assemblea una valutazione quasi unanime che si può così riassumere: I quattro anni di lavoro politico del Collettivo Operaio hanno segnato una positiva rivalutazione del dibattito nelle fabbriche, nel Sindacato, tra la popolazione; la nostra attività ha stimolato gli operai a riprendere fiducia nella propria forza, nella propria capacità di ragionare, di costruire ed esprimere dalla base una posizione sui problemi politici e sindacali. Il Collettivo si è impegnato per realizzare uno stile di lavoro nuovo, concreto, un linguaggio il più possibile semplice e uno studio il più possibile scientifico dei dati economici e sociali delle nostre realtà. E’ questo stile che soprattutto lo ha qualificato di fronte alla abituale sciatteria, alla scarsa vitalità dei partiti tradizionali a livello locale, e di fronte all’astrattezza dei gruppi extraparlamentari.

Ma il limite di fondo del Collettivo è stato di non poter estendere la sua organizzazione a livello di massa, di non avere coinvolto nella militanza attiva strati sempre più vasti di lavoratori e intellettuali: pur disponendo di numerosi quadri ben preparati e riconosciuti ne movimento (esponenti di C.d.F. e inseriti in posizioni di responsabilità nel Sindacato), e di una notevole base di consenso fra la popolazione ( i 400 voti alle ultime elezioni lo hanno confermato), la gestione attiva del collettivo non ha saputo diventare un fatto di massa ed è rimasta a carico di una ventina di persone.

La scelta che i Compagni del Collettivo hanno compiuto, decidendo lo scioglimento della propria organizzazione e orientando il proprio impegno per il rafforzamento del P.d.U.P. – un Partito all’interno del quale i Compagni vedono oggi le possibilità di conservare e sviluppare le caratteristiche positive dell’esperienza del C.O. - , questa scelta tende appunto a superare i nostri limiti di chiusura e di “rachitismo organizzativo”, per gettare le basi di una attività che sappia veramente articolarsi a livello di massa e che ci apra nuove prospettive di coordinamento del lavoro nella zona.

Per questo, nell’iniziare questa ristrutturazione politica e organizzativa, rinnoviamo con maggiore forza un’invito [sic] ai simpatizzanti, a tutti i Compagni che da tempo hanno dimostrato attenzione e che ci anno dato il loro voto, perché partecipino attivamente al nostro lavoro. 

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Foto
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anni '70 | Assemblea studentesca

Assemblea studentesca all'Istituto S.G. Bosco Foto: Giampiero Muzzi

Filmoteca
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1970 | Occupazione della vetreria Vilca

"Durante i tre giorni dell’occupazione si tenne anche, all’interno della vetreria, una seduta straordinaria del consiglio comunale cittadino. Alla fine, grazie alla mobilitazione unitaria delle forze sociali e politiche del territorio, i licenziamenti vennero ritirati e il giorno 20 fu siglato un accordo presso l’Ufficio del Lavoro di Siena in cui furono accettate le conquiste di carattere salariale e quelle concernenti le qualifiche aziendali. «L’Unità» dette ampio risalto alla...

Materiali
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L'utopia della base su "Testimonianze"

"L'utopia della base" in una recensione nella rivista fondata da Ernesto Balducci.

Presentazioni
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23 maggio 2012 | Livorno

Livorno, Libreria Gaia Scienza, ore 18 Presentazione de "L'utopia della base - un Collettivo operaio nella Toscana tra gli anni '60 e '70"

Contributi
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Nino Muzzi: "Cercavano Libertà"

Una riflessione di Nino Muzzi, a partire dal rapporto del Collettivo con le esperienze cattoliche di base alla dialettica tra operai e partito.

Documenti
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"Il Collettivo", novembre 1972 [1973]

"Il Collettivo - organizzarsi per lottare" - bollettino, Collettivo operaio, novembre 1972 [1973]. Sfoglia il numero completo!

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1970 | Vetrai nella Vilca occupata

Occupazione della vetreria Vilca: gli operai scaricano le brande per la notte Foto: Giampiero Muzzi

Presentazioni
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14 aprile 2012 | Pistoia

Pistoia, Centro di documentazione, ore 16.30 Presentazione de "L'utopia della base - un Collettivo operaio nella Toscana tra gli anni '60 e '70"

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"Doposcuola Borgatello", giugno 1971

"Borgatello - Doposcuola" - bollettino, Doposcuola di Borgatello, giugno 1971. Sfoglia il numero completo!

Presentazioni
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31 marzo | Volterra

Volterra, Circolo Kronstadt, ore 18 Presentazione de "L'utopia della base - un Collettivo operaio nella Toscana tra gli anni '60 e '70"